I Fiori nella Rete

Come ti chiami? Sei di Milano?

Mi chiamo Silvia e si, sono di Milano

 

Quando è nato il negozio?

Il negozio è nato nell’Ottobre del 2016. Venivo da una realtà completamente diversa, ero responsabile amministrativa in un’azienda.  Poi ho cambiato vita e ho seguito la mia passione: pian pianino sono riuscita a realizzare questo negozio. Inizialmente eravamo in due socie, poi sono rimasta solo io. Seguo tutto io, dagli aspetti legati alla creazione dei prodotti a tutto quello che può servire in un negozio.

 

Ricordi cosa hai pensato i primi giorni di Marzo dello scorso anno?

Ho pensato “passerà in fretta”, anche perché avevo progettato una bella vacanza quindi mi dicevo: “tanto ad Agosto sarà passata”. Non avevo immaginato né la gravità né la durata di questa situazione.

 

All’ inizio hai pensato che ci trovavamo davanti a qualcosa di così complesso?

 Assolutamente no, ho sempre pensato che avrebbero trovato qualche rimedio, il modo di arginare il fenomeno, come magari avevano già fatto per altre situazioni.  Sono quindi stata sempre positiva anche se la paura c’era sempre.

 

Cosa hai fatto per far fronte alla crisi, per adattarti alla “nuova normalità” e per rispettare le disposizioni che arrivavano dal governo?

Con il negozio chiuso, ho portato a casa mia tutto quello che poteva morire. Ho distribuito le piante in tutti i locali della casa, anche sulle scale. Ho poi aperto lo shop online, si trattava di un progetto che avevo già iniziato a impostare ma ho pensato poi che in quel momento servisse davvero e devo dire che in effetti, è stato un successo. Per quanto riguarda le norme, devo dire che già mi ci stavo attenendo perché appunto avevo chiuso il negozio. Ho fatto però un discorso etico: dal momento che avevo ricevuto tantissimi ordini, ho deciso di raggrupparli tutti in un giorno per evitare il più possibile contatti tra spedizionieri, custode e la mia famiglia. Mi ritrovavo quindi ad impacchettare tutti  gli ordini della settimana in una sera. Alle undici di sera ero lì, in mezzo alle scatole da portare giù nell’atrio.

Mi è sembrato giusto arginare il più possibile i contatti e così ho fatto.

 

 

Quale è stato il momento più difficile?

Dal punto di vista umano era difficile vedere tutto quello che succedeva;  dal punto di vista lavorativo invece, dal momento che sono riuscita a lavorare sempre, sono stata fortunata.

 

Hai mai pensato di mollare se sì cosa ti ha convinto a resistere?

No, non ho mai pensato di mollare, ho visto che c’era tantissimo interesse. La gente voleva circondarsi di piante e questo è stato uno stimolo per la mia attività. Molti che non mi conoscevano come negozio fisico, hanno potuto conoscermi online. Adesso ho ampliato i miei clienti proprio perché c’è stato questo desiderio di riempire le proprie case di verde.

 

Come hanno reagito i clienti alle prime chiusure?

Durante la prima chiusura, il mio, come negozio di fiori, poteva rimanere aperto ma nessuno lo sapeva. Questa prima agevolazione quindi, in realtà, non è servita perché non si parlava mai del fatto che i fioristi fossero aperti. Tutti i miei clienti continuavano a contattarmi online e hanno iniziato a venire solo verso la fine delle chiusure.

Per me è andata bene lo stesso però, sinceramente preferivo avere meno contatti possibili quindi semplicemente stavo qua, preparavo le scatole e mi andava bene così.

 

Credi che le attività come la tua siano adeguatamente supportate? Di che cosa avreste avuto bisogno per affrontare il futuro con più serenità?

io sono stata abbastanza privilegiata. Tante attività non hanno più potuto riaprire oppure hanno riaperto tardissimo. Io invece ho potuto riaprire appena hanno dato il via libera per alcune attività.

Sicuramente ognuno di noi è andato avanti con le proprie forze, gli aiuti in ogni settore credo siano stati minimi. Chi aveva un’attività, magari da pochissimo, si è trovato nella situazione di doverla chiudere perché all’inizio ci sono sempre tantissimi investimenti. Io, avendo aperto da cinque anni, un pochino ero già più coperta. Secondo me non si è fatto tantissimo, ci siamo arrangiati.

I gesti più belli a cui hai assistito in questo ultimo anno?

Nello shop c’è la possibilità di inserire una frase che viene riportata su un biglietto. Si tratta sempre di regali e tutte queste frasi che mi arrivavano per i bigliettini erano bellissime. Si trattava di regali fatti spesso a persone lontane che non potevano esser raggiunte. Tutte queste frasi carine, erano proprio i segni dell’affetto della gente.

 

Credi che si tornerà completamente alla quotidianità precedente al covid o sarà necessario immaginare nuove idee e nuove modalità di lavoro e di vita?

Questa situazione lascerà sicuramente dei segni, però noi siamo italiani, quindi dimenticheremo tutto e torneremo come prima. Non ho molta fiducia nel fatto che questa situazione lascerà il segno.

 

Come immagini il futuro della tua attività?

Lo immagino fiorente, spero di ampliarla. Solitamente vendo all’interno di altre realtà, negozi anche grandi, quindi nel mio piccolo spero proprio di svilupparmi ma in tranquillità, non ho bramosia di alcun genere. Quando mi ordinano da grossi negozi sono proprio contenta quindi spero di andare avanti per questa strada.

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